Maria Lenti - Giarmando Di Marti |
La poetessa e scrittrice urbinate è stata introdotta dal poeta e critico Giarmando Dimarti, il quale, con la consueta abilità interpretativa, ha individuato nella “speranza” l’imperativo categorico sotteso alla raccolta e nel neoumanesimo, nella tensione morale, nella vocazionalità all’altro, il carattere degli scritti lentiani, che spaziano dalla politica alla letteratura, alla scuola, al cinema (da cui il titolo che richiama il titolo italiano de La nuit américaine di Francois Truffaut).
“Le
parole chiave del libro – ha precisato Dimarti – sono: libertà,
ascolto, coraggio, tolleranza, dialogo, transizione. Un libro, in
sintesi, appassionato di chiarezza e verità, che trascende l’odierno
impasse esistenziale e ci esorta all’agire senza alcuna riserva,
perché noi siamo unicità relate e come tali necessariamente
sussidiarie”.
Maria Lenti, dal suo canto, si è soffermata a
lungo sul “senso del ricominciare”: “Una cosa che è molto mia
è il senso del ricominciare, tenendo conto della libertà di
ciascuno, ma anche del dialogo con l’altro, dell’ascolto con
l’altro: una vocazionalità allo stare insieme, che è fondamento
della politica. Fare politica è per me anche scrivere, insegnare,
anche senza parlare dei partiti o della politica, perché è la
considerazione della “polis”, cioè di quello in cui noi siamo
immersi, che è la società, la città, il contesto. Stare insieme
per riuscire a capire – insieme – da che parte si possa
ricominciare.
Ricominciare tenendo conto di quello che noi abbiamo
come esperienza e di quello che non abbiamo più e che non
tornerà. Quale possibilità abbiamo? O star dietro a ciò che non
è più – e quindi non fare nulla – oppure dire, forti di un
bagaglio personale, collettivo, storico, culturale, e basandosi sulle
nostre intelligenze, sulle nostre possibilità: ricominciamo da un
punto!”
L’incontro con Maria Lenti, ci trasmette così il senso del
non chiudersi al mondo, del dar vita ogni volta al mondo e alle cose
del mondo.
Avevamo bisogno del contatto con questa voce importante
della letteratura contemporanea, per ricordare a noi stessi che la
poesia è “fare pensiero”, trasformare “i solchi in ponti, con
il dialogo” e la cultura è “capacità di leggere il mondo”,
parole appassionate di Maria Lenti, che abbiamo sentito
particolarmente viva e vicina, nella ricchezza del suo affabulare che
è sempre un “fare il punto”, accamparsi come voce nella
difformità culturale dei nostri tempi.
Enrica Loggi
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