Era malato ma ieri sera se n'è andato nell'incredulità generale... Il Califfo: un artista, un personaggio che sembrava doverci essere sempre e per sempre. Musicista prolifico che ha saputo incarnare l'essenza della “romanità”, che ha affascinato la gente per la sua poesia, la sua vita romanzesca, non priva di ombre, la sua voce di rasoio, calda un po' nasale. Memorabili resteranno Minuetto, La musica è finita, E la chiamano estate, Una ragione di più, Gente de borgata. E dopo Gaber, De Andrè, Bertoli, Dalla, venerdì scorso Jannacci e ieri il Califfo a noi resterà soltanto... la noia.
Manuela Angelini
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