Vale
sempre la pena di andare a vedere una mostra a Venezia. Comunque
vada, cioè se non ci piace, possiamo passeggiare attraverso i saloni
di uno splendido palazzo, con grandi finestre sui canali e i sontuosi
lampadari di Murano.
Non
conoscevo Maurizio Galimberti, ma avendo al mio fianco da molti anni
un compagno fotografo e grande appassionato di immagini, ho
attraversato le calli e i ponti veneziani in una fredda giornata di
fine vacanze pasquali.
Il
fotografo milanese, nel 1991 comincia la collaborazione con Polaroid
Italia reinventando la tecnica del “Mosaico fotografico” che
inizialmente adatta ai ritratti. Ma il “mosaico” diviene ben
presto la tecnica per ritrarre non solo volti più o meno famosi, ma
anche paesaggi, architetture e città. Con grande equilibrio e gusto,
Galimberti integra e alterna l’emozione per la totalità della
composizione e la cura del particolare, reso sempre da un unico ed
irripetibile scatto di Polaroid.
In
questa mostra, le polaroid di Galimberti mettono in scena un nuovo e
sorprendente Viaggio in Italia visivo ed autobiografico. Ai
primi scatti realizzati negli Anni ’90, si affiancano gli inediti
degli ultimi anni. Il risultato è un’esposizione antologica sul
paesaggio italiano che mette insieme tutte le forme creative
sperimentate dall’istant-artist con le sue foto.
Una
mostra da vedere e un artista originale da scoprire e seguire nella
sua ricerca artistica.
Antonella Roncarolo
Istituto
veneto di Scienze, Lettere ed Arti
Palazzo
Franchetti, campo Santo Stefano 2842
Fino
al 12 Maggio
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