[ Mai nessuno è solo al PINO BAR ]
Ma perché solingo augellin hai lasciato l’allegra tua compagnia per rifugiarti al PINO BAR? Perché invece d’andar cantando per oleandri palme e pini finchè non more il giorno frequenti il PINO BAR? Manco fossi pensoso e triste, o ferito, in lutto, in bolletta… di Recanati…
Buono ed educato sei, neanche ti offendi se non ti lasciano stare “dentro”.
Ti piacerebbe dormire sulla mensola dei whisky, accanto alle eleganti teiere Twinings, appoggiato ai quadri di vecchi manifesti Campari e Martini, inebriato dai profumi dei rum Havana Club che giungono mescolati alla brezza del ventilatore a pale…
Devi accontentarti di restare lì fuori, quanto basta per ripararti (dalla giostrina che suona troppo forte; dagli Antichi-e-le-Palme che ormai non se ne può più; dalla pestilenziale baraccopoli-Street Food che affumica le stelle; dai reboanti matrimoni alla vicina Palazzina Azzurra sempre più orfana d’arte; dagli assatanati speakers di gare pseudo-sportive che qui cominciano e finiscono) e tu canti, canti… Ciii… Ciii… …
Vai becchettando avanzi minimi di patatine fritte e di gelati (adori il pistacchio), bevi gocce d’acqua minerale Tullia anche gasata, fai Ciii… Ciii… la mattina quando Maria alza la serranda, Ciii… Ciii… la sera quando l’abbassa (buongiorno e buonanotte).
Passero Solitario si fa per dire.
E con te, meno solinghi anche noi.
PGC - 22 luglio 2018
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